World of Warcraft rovinato da un meme, scatta la rivolta: 10.000 ore sfumate in un gesto | Arrivare alla fine è impossibile
Un griefer è l’ultima persona che vorreste incontrare su un server Hardcore. Più comunemente conosciuti come troll, questi personaggi si divertono a rovinare l’esperienza ludica degli altri giocatori e, in un server in cui la morte significa l’eliminazione definitiva del proprio personaggio, potrebbe scatenare anche un senso di profonda ingiustizia.
Su World of Warcraft è avvenuto un particolare episodio che ha mandato a monte più di 10.000 ore di gioco di circa 40 utenti. Tutto perché un giocatore in particolare ha deciso che quel raid dovesse finire male. Generalmente, le spedizioni di WoW contano, appunto, 40 membri e non è raro che finiscano in un wipe, ovvero l’eliminazione totale di tutti i partecipanti e, quindi, la vittoria del boss.
Chi non conosce Leroy Jenkins potrebbe cercare questo nome su Youtube e capirebbe subito quello che è successo in un raid in particolare. Premettiamo che, per il momento, i server Hardcore di WoW sono tutti “fanmade”, nel senso che tutti i player seguono e si attengono alle stesse regole. La prima di tutte è che la morte del proprio personaggio equivale al permadeath, ovvero l’eliminazione definitiva del personaggio. Episodi come questo che vi stiamo per raccontare scatenano molti dubbi nei giocatori, che si chiedono come Blizzard gestirà situazioni di questo tipo quando aprirà i server Hardcore ufficiali.
Come diverse tra quelle presenti su WoW Classic, anche la gilda HC Elite seguiva il set di regole non ufficiali dei server Hardcore. Questo gruppo aveva deciso di completare tutti i raid di questa versione del gioco, e ci era quasi riuscita. Durante uno degli ultimi combattimenti, precisamente con un boss chiamato The Four Horsemen, che si trova a Naxxramas, il tank di gilda TeenyViolin ha deciso di decretare la fine per tutti i partecipanti.
Evitando appositamente di seguire le tattiche specifiche per sconfiggere il boss, questo utente lo ha portato vicino al gruppo di giocatori che si occupavano di danneggiarlo. Per chi non lo ha mai affrontato, bisogna sapere che Sir Zeliek, uno dei quattro boss del combattimento, ha un’abilità in grado di fare ingenti danni ad area. Con questa premessa, l’epilogo di come sia andata è facilmente intuibile. Dei 40 partecipanti, solo in quattro sono riusciti a sopravvivere, grazie ad alcune abilità del proprio personaggio. Generalmente, una volta ingaggiato un boss durante un raid, non basta fuggire via: il wipe è dietro l’angolo.
La preoccupazione dei giocatori
La preoccupazione dei giocatori per il ripetersi di episodi di questo tipo anche sui futuri server ufficiali Hardcore è tangibile. Sebbene le morti di questi giocatori potrebbero essere considerate illegittime, la regola principale di questi server parla chiaro: se si muore, è permadeath. Alcuni di questi giocatori avrebbero intenzione di fare un “appello” per continuare ad utilizzare il proprio personaggio, mentre altri hanno seguito strettamente le linee guida del server, cancellandolo definitivamente.
WoW Classic troll obliterates max-level hardcore raiding team in ‘legendary and degenerate’ act that truly belongs in EVE Online – https://t.co/3UAgLHXGRH pic.twitter.com/qeS5PiNoiY
— EPIC Games News (@NewsEpicGames) July 15, 2023
Per quanto riguarda i server ufficiali, con Blizzard non sarà possibile effettuare nessun ricorso, salvo casi eccezionali di disconnessione. Nonostante questo, la casa software ha affermato che prenderà seriamente in considerazione le lamentele dei giocatori, nel caso in cui qualcuno volesse appositamente rovinare l’esperienza di gioco degli altri player.