I miner furbi rivendono le GPU usate di seconda mano cercando di camuffare in ogni modo la loro usura. Il canale di uno Youtuber brasiliano, Iskandar Souza, riassume gli indizi che possono far capire se una scheda video è usata o meno.
Gli indizi più ovvi e più accentuati e visibili sono la presenza di polvere, l’assenza di etichette, le viti graffiate, i contatti ossidati e un PCB in apparenza scolorito sono dei segnali chiari di una scheda grafica che è stata usata a lungo. Esistono altri indizi che però sono meno evidenti perché si trovano sotto il dissipatore.
Ad esempio dall’analisi di alcune schede video è emerso che i chip di memoria sono spesso scoloriti e hanno una tinta che vira al color giallo. Questa cosa è stata evidenziata ancora una volta dal canale brasiliano di Teclab. Il PCB del chip appare di un colore diverso rispetto a una nuova soluzione a causa dell’effetto del calore sulla resina epossodica.
I miner si sono fatti furbi e stanno diventando sempre più bravi a cancellare ogni traccia che potrebbe portare a scovare che si tratta di una scheda usata. Hanno iniziato a colorare i chip di memoria con una speciale vernice termica così da apparire come nuovi.
Lo Youtuber ha grattato la superficie le chip GDDR per scoprire il reale stato dei chip. Inoltre i graffi sul chip sono un altro elemento da tenere in considerazione perché possono indicare che sul chip è stata fatta una risaldatura.
Non è certamente automatico il fatto di dire che se il chip ha un colore che vira sul giallognolo allora è per forza un chip usato e di seconda mano. Chi compra in negozi con prezzi vantaggiosi e di dubbia provenienza potrebbe voler verificare se il prodotto acquistato è nuovo o meno mentre chi compra direttamente dagli AIB o prodotti ricondizionati da negozi le GPU o i chip di memoria che sono rinsaldati sono la normalità. La differenza dalla pratica del mining è che nessuno si mette a verniciarli per farli sembrare nuovi nascondendo quindi la loro usura.
Bisogna stare attenti.
I dettagli sono importanti.