Siamo reali o viviamo dentro Matrix? Elon Musk diventa filosofo e cerca la risposta | Le ipotesi sconvolgono il mondo
Elon Musk è sicuramente uno dei nomi più conosciuti di questo primo quarto di secolo, sia per la sua presenza nel web che per ciò che ha realizzato nel mondo. Da internet, con Twitter, fino allo spazio, con Space X, passando per il suolo terrestre, con Tesla, il miliardario ha lasciato un’impronta importante in quello che è il nostro mondo.
Ma il nostro mondo esiste davvero? Questa è l’ultima delle domande che Musk, nel suo guardare oltre i confini della galassia, ha posto a sé stesso volgendo lo sguardo verso la propria interiorità. Non è sicuramente il primo ad essere attanagliato dal dilemma esistenziale della percezione stessa della vita, e non esclude che la sua ipotesi possa essere infondata.
Quella che si è posto Elon Musk è una domanda che, soprattutto nel ’99, si sono poste già milioni di persone. Fin dall’uscita di Matrix, infatti, l’idea di vivere in una simulazione ha attanagliato la mente di chi ha visto il film, ma si tratta di una questione che già molti anni prima si era insinuata nelle menti di alcuni esseri umani.
Con l’enorme avanzamento tecnologico registrato negli ultimi anni, è molto facile pensare che sia molto più plausibile porsi questa domanda ora, come ha fatto Musk, rispetto a tantissimi anni fa. Quella che poteva sembrare una fantasia sta diventando qualcosa di sempre più reale e che le persone vedono come plausibile. Fino ad un centinaio di anni fa, era inimmaginabile anche solo pensare a qualcosa di simile.
Attualmente, secondo filosofi e studiosi, gli scenari possibili per la nostra esistenza sono fondamentalmente tre. Il primo prevede che la nostra specie non sopravvivrà abbastanza a lungo da sviluppare una tecnologia che permetta una simulazione di questa portata; la seconda ipotesi è che, anche se una specie intelligente abbia accesso a strumenti che possano permetterlo, sceglierebbe comunque di non farlo. La terza, invece, è quella che molti credono sia la più terrificante.
Una realtà percepita in quanto tale a prescindere
Il terzo scenario implica che una specie intelligente abbia deciso effettivamente di creare una simulazione. Questo implicherebbe, con il procedere del tempo, che gli “esseri viventi” presenti sviluppino una tecnologia che, a sua volta, permetta di crearne un’altra. Una specie di Inception, non basato sui sogni ma, appunto, sulle simulazioni.
Secondo Musk, e come tanti prima di lui, se ne venisse creata una è probabile che l’umanità intera possa vivere realmente in una specie di Matrix. Questo implicherebbe, però, che le “persone” all’interno della stessa non si renderebbero conto dell’effettiva realtà dei fatti, e quindi sarebbero convinti di essere nella realtà. Di fatto, non potremo mai sapere se quest’ultima ipotesi sia vera oppure no, proprio perché non ce ne renderemmo conto. Dopotutto, se questa è la nostra realtà, per noi è vera vita.