Di videogames, nel corso degli anni, ne abbiamo visti di ogni tipo. Dagli sparatutto ai simulatori, dai gestionali ai rogue-like, senza dimenticare gli MMORPG e gli RPG single player. Ogni capitolo si è distino per alcuni dettagli, che fossero presenti nella storia, nella grafica o in tutto ciò che un titolo videoludico possa offrire. Un gioco in cui, però, si impara a camminare, non si era mai visto prima.
Devolver Digital, ad un primo sguardo sul suo nuovo titolo in produzione, sembra essere impazzita. Annunciato durante lo show della casa software, il prossimo gioco in uscita consiste in un vero e proprio “simulatore di camminata”, in cui questo sarà lo scopo principale del giocatore. Questa breve descrizione lascia la maggior parte dei giocatori confusa e perplessa: perché mai si dovrebbe acquistare un gioco in cui lo scopo principale è semplicemente camminare?
Devolver Digital ha sicuramente infranto il limite della stramberia con questo nuovo gioco che, però, presenta del potenziale. I giocatori, ad un primo sguardo, sono rimasti senza parole. Nessuna accezione positiva o negativa, semplicemente guardando il trailer e, capendo in cosa consista il gioco, la sensazione che il video lascia è pura perplessità.
Indubbiamente si tratta di uno dei giochi più strani che potrebbero arrivare su PC e console in futuro. L’uscita prevista per Baby Steps è fissata per il prossimo anno, dunque nel 2024. Dovremo aspettare ancora un po’, dunque, per capire bene effettivamente cosa c’è dietro la superficie che mostra un uomo di mezza età rimasto fin troppo bambino.
Per quanto riguarda le piattaforme su cui sarà disponibile, è lo stesso trailer a suggerirle: Nate, il protagonista, è sdraiato su un divano, con un controller abbandonato al proprio fianco. È evidente che si tratti di un DualSense PlayStation 5 ed anche la schermata sul suo monitor ricorda molto lo stile del PlayStation Store. Inoltre, come molti altri titoli in arrivo sulla console next-gen Sony, Baby Steps uscirà anche su PC.
Nate è, come detto, un uomo nel mezzo del cammin di nostra vita, senza particolari aspirazioni o ambizioni. Come un tipico nerd dei vecchi film anni ’90 (che, diciamo, non danno una bella prospettiva a questa categoria), si trova a 35 anni a vivere in una stanza in casa dei suoi genitori, circondato da console e senza stimoli. Sembra quasi un uomo depresso.
E, forse, è proprio questo il senso più profondo dietro a quello che potrebbe essere un gioco apparentemente strambo e senza spessore. Il percorso che molte persone affrontano, trovandosi in una situazione di profonda demotivazione, inizia quasi sempre così: mettere un piede davanti all’altro, per ricominciare a vivere e riprendere in mano il proprio tempo. È possibile affermare, quindi, che Baby Steps rappresenti l’idealizzazione dell’uscita dalla depressione grazie al concetto di rinascita.