Al Nacon Connect è stato mostrato il gameplay di RoboCop: Rogue City. Il videogioco è ispirato al film della saga cinematografica che è nata nel 1987.
Per chi non conoscesse il film di RoboCop si tratta di un film di fantascienza americano diretto da Paul Verhoeven nel 1987. Il protagonista è Peter Weller e il film è ambinetato in una Detroit che è dominata dal crimine in un futuro prossimo immaginario.
Alex Murphy (Weller) è un agente di polizia che viene ucciso brutalmente da una banda di criminali e poi successivamente succede che viene rianimato dalla megacorporazione OCP (Omni Consumer Products). Rinasce come il cyborg protettore della legge RoboCop.
RoboCop non si ricorda più la sua vita precedente e deve anche fare i conti con alcuni frammenti della sua umanità che sono presenti in lui. Il film è stato un successo finanziario con un guadagno di 53,4 milioni di dollari. Le recensioni sono state positive elogiandolo come “un film d’azione intelligente con messaggi filosofici e satirici e profondi”. Anche se le recensioni sono state buone, alcuni non hanno gradito l’eccessiva violenza presente nel film.
RoboCop: Rogue City è il nuovo titolo sparatutto sviluppato da Teyon basato proprio sul film di RoboCop. Durante l’ultimo Nacon Connect hanno mostrato alcune sequenze del gameplay del gioco che non arriverà presto, ma solo verso settembre di quest’anno.
RoboCop: Rogue City sembra che sia un mix tra le meccaniche che sono tipiche degli FPS e sezioni investigative dove vengono sfruttate le caratteristiche e le capacità analitiche di Alex Murphy. Il progetto vuole ricreare un combattente inarrestabile a caccia di criminali per le strade di Detroit.
Nel gameplay vediamo che la visuale è prima in terza persona per poi passare in prima persona. Vediamo anche che Alex Murphy riesce ad analizzare in mondo che lo circonda riconoscendo i delinquenti dalle persone innocenti che invece bisogna proteggere.
Dato che il gioco è stato rinviato a settembre è ancora presto per dire se la soluzione adottata da Teyon sia la migliore, anche perché uno sparatutto in prima persona non mostra direttamente il personaggio ma ci si concentra di più sul mondo intorno a sé. Vedremo quali scelte deciderà di fare la casa produttrice.