Rivoluzione Amazon, la piattaforma ne nega la vendita in Italia | Un oggetto è letteralmente sparito dal catalogo: il retroscena
Amazon chiude la vendita di uno degli oggetti più venduti, nel nostro e in pochi altri Paesi. La decisione del colosso fa discutere: ecco i retroscena
Sempre più utenti si sono accorti dell’eliminazione da parte di Amazon di alcuni elementi di sua produzione dal catalogo. Se all’inizio poteva sembrare ancora un errore umano, ad oggi si è coscienti che si è trattata di una vera e propria politica dell’azienda, che riguarda solo determinati paesi, tra cui anche l’Italia. Si parla dei tablet prodotti da Amazon stessa: i Fire Tablet.
Si trattava di una linea di tablet estremamente economica, molto apprezzata per il rapporto qualità prezzo e per i servizi offerti che semplificavano la collaborazione tra prodotti Amazon, come Alexa ad esempio. Un’altra caratteristica molto gettonata era la durata della batteria che arrivava fino a 12 ore, utile per chi aveva l’account prime e utilizzava lo strumento in viaggio per guardare film e serie tv.
I prezzi variavano in base alle caratteristiche tecniche, in particolare le dimensioni dello schermo e la ram: si poteva acquistare un prodotto da 400/500 euro, così come acquistarne uno da 100: tutti avevano comunque un’ottima resa. Questa qualità prezzo aveva reso i Fire tablets molto ambiti nonostante il sistema operativo fosse differente da Android.
Fire Tablets spariscono dai cataloghi italiani di Amazon: perché l’azienda fa questa scelta
Se si prova a fare una ricerca online, Google ha ancora presenti i risultati per l’acquisto di uno di questi prodotti dalla piattaforma Amazon, ma una volta che ci si clicca sopra ci si ritrova di fronte a una pagina vuota. Perché questa scelta? L’azienda non ha mai rilasciato dichiarazioni, quel che si sa è che i tablet non sono più acquistabili né in Italia né in altri paesi come per esempio la Spagna, nonostante ciò, chi l’avesse già acquistato, potrà ancora godere dell’assistenza prevista.
Facendo qualche congettura sull’accaduto, si potrebbe sospettare di qualche accordo con altri grandi marchi rivenduti sulla piattaforma che avrebbero potuto vedere la vendita di questi prodotti come una minaccia concorrenziale, e per evitare di minare i buoni accordi, Amazon avrebbe rinunciato alla vendita in determinati Paesi.
Un’altra causa, potrebbe essere invece contraria alla precedente: troppi pochi acquisti che non permettevano di giustificare i costi di produzione degli oggetti, tanto da rinunciare ad alcuni piccoli mercati, oppure ancora, troppi ‘furbetti’ che approfittavano delle politiche Amazon sui resi e una volta acquistato il tablet e utilizzato per qualche tempo, preferivano rinviarlo indietro: se in un primo momento poteva considerarsi comunque un introito a lungo andare potrebbe essersi rivelata una perdita. A insospettire ancora di più è infatti l’evoluzione sulle politiche di reso che diventano più restrittive. Insomma, il retroscena rimane ancora un’incognita, ma le cause potrebbero essere svariate.