Cosa si nasconde dietro gli algoritmi che ci presentano i film in piattaforma con un ordine ben preciso? La personalizzazione sta raggiungendo livelli incredibili: adesso influisce anche l’orario
A parte le serie tv e i prodotti cinematografici più chiacchierati, tutte le piattaforme streaming utilizzano un sistema di personalizzazione estremamente dettagliato che suggerisce cosa guardare con proposte ad hoc in base alla profilazione fatta con le informazioni sull’utente dell’abbonamento e non solo, anche studiando i suoi comportamenti sulla piattaforma.
Per quanto si possa pensare che a scegliere siamo noi, di fronte al televisore, in realtà la situazione è ben diversa. Le aziende non lo fanno solo per veicolare determinati contenuti ma anche per soddisfare l’utente in modo che continui a pagare il suo abbonamento mese per mese, senza sentirsi affranto per mancanza di contenuti da fruire: personalizzano l’offerta. L’intrattenimento cinematografico ad oggi viene passato nella maggior parte dei casi attraverso le piattaforme streaming: ne esistono sempre di più in quanto settore in crescita, e ognuna si basa su offerte differenti.
Per quanto il settore sia cresciuto e si sia allargato, in questi ultimi anni ha iniziato a sentire la crisi, soprattutto perché con il caro vita sempre più famiglie hanno dovuto stringere le uscite mensili, e l’intrattenimento è tra le prime spese ad essere soppresse.
Per questo Netflix, Disney+ e anche le altre piattaforme streaming sono state costrette ad aumentare i prezzi degli abbonamenti, cercando di mantenere un’accessibilità ampia grazie agli account con la pubblicità integrata che rimangono a prezzi convenienti. È proprio Netflix a spiegare come funziona il suo algoritmo e perché risulta essere ‘personalizzato’ dalle scelte dell’utente. Il motivo per cui le homepage di Netflix sono diverse da persona a persona, così come le locandine dei film o addirittura i trailer, è dato dal fatto che l’azienda vuole garantire soddisfazione, assecondando i gusti dei suoi clienti. I film più quotati vengono prodotti con ben 6 diversi trailer: non tutti vedranno lo stesso.
“Stiamo lavorando su consigli che siano time-sensitive, cioè legati all’ora del giorno in cui la persona si collega”, ha spiegato un dipendente dell’azienda, perché un film o una serie che vanno bene per una domenica mattina, magari non sono adatti a un lunedì sera, verranno quindi proposti anche in base al momento in cui l’utente si sta connettendo alla piattaforma: per quest’ultima sarà una sfida individuare la scelta più invogliante per il suo cliente.
Inoltre, Netflix si basa anche sui film lasciati a metà, quelli inseriti in lista, ma non solo, anche le attività di click sui trailer, oppure il tempo passato su un determinato punto della pagina invece che un altro, i generi prediletti e via discorrendo. “Quello che cerchiamo di fare è allargare il ventaglio delle cose che proponiamo e che potrebbero interessare, anche andando intenzionalmente e di proposito fuori dagli schemi”: per questo potrebbe capitare di trovare qualche titolo che non c’entra assolutamente nulla con i propri gusti: sarà l’intenzione dell’azienda di far allargare gli orizzonti all’utente, apprezzando anche cose diverse, che evitano l’appiattimento della cultura.