I risultati fantastici dei fumetti Marvel non funzionano altrettanto bene sul grande schermo: Disney licenzia Isaac Perlmutter. Il miliardario aveva venduto la Casa delle Idee alla The Walt Disney Company nel 2009. Oltre ai risultati poco convincenti, il licenziamento potrebbe rientrare nel taglio dei 7mila posti di lavoro annunciati dall’azienda di Topolino.
Il mondo del fantasy ha sempre incantato l’essere umano fin dai tempi antichi. Le varie declinazioni che il fantastico poi ha saputo trovare nell’intrattenimento ha consentito una diffusione capillare in termini di notorietà. Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo apprezzato almeno un’opera che rientra in questo genere: fiabe, racconti, libri, film, serie TV, videogiochi.
Ogni tanto però, la magia si spezza. Può accadere per vari motivi: poca attenzione alla trame, scarso interesse da parte del pubblico, o semplicemente una maturazione diversa da parte di chi consuma questo tipo di intrattenimento. Il Fantasy Supereroico ha avuto un successo clamoroso grazie ai fumetti. DC e Marvel si sono sfidate a lungo a colpi di uscite e di introduzioni, colpi di scena e superpoteri. Nel 2009, l’interesse verso il genere ha fatto sì che la stessa Walt Disney Company acquisisse la Marvel con lo scopo di creare un vero e proprio business sulle trasposizioni cinematografiche.
A vendere la società all’epoca fu lo stesso Isaac Perlmutter, il quale rimase a capo della divisione Marvel Entertainment. Dopo quattordici anni di servizio, però, il New York Times ha oggi rimbalzato la notizia del suo licenziamento. Questo, tra l’altro, si aggiunge all’altro ben servito che è stato rifilato a Victoria Alonzo. Di certo l’indirizzo della Disney sembra più che chiaro: Marvel deve dare un taglio netto al recente passato. Queste due personalità, poi, erano circondate da una serie di voci che le descrivevano come particolarmente ingombranti e autorevoli tra le fila della Casa delle Idee.
Il licenziamento di Perlmutter sembra essere stato recepito in senso positivo da molti addetti ai lavori. Egli stesso, tra l’altro, era un manager alquanto dissidente. Anni fa si ritrovò in aperta guerra con il presidente Kevin Feige dei Marvel Studios, accusandolo di aver ricevuto scarsi risultati con Doctor Strange. Insomma, il licenziamento arriva in capo a una serie di disavventure, a partire dagli insuccessi, fino alle lotte politiche interne. Vedremo come deciderà di procedere Disney con la sezione Marvel, e se davvero porterà a compimento il taglio di 7mila posti di lavoro.