Non si era mai vista una marea di questo colore: l’acqua gialla fa chiudere intere spiagge e la colpa è proprio dell’essere umano e delle sue urine, i dati sono imbarazzanti
Un’acqua che da cristallina diventa giallastra, come un acquitrino. Splendide spiagge costrette a vietare la balneazione, scienziati in allarme e popolazione con diversi punti di domanda non risolti. È quello che sta succedendo in alcune zone, su splendide coste dalle acque cristalline, un tempo meta per i turisti e adesso invece chiuse a tutti i bagnanti. Dopo i primi episodi di marea gialle, le persone avevano iniziato a chiedersi cosa rendesse l’acqua così, se un tempo era invece celeste e limpida.
Sembrava una colorazione dovuta alla concentrazione di alghe ma invece la questione era ben più articolata e il dramma arrivava proprio dagli esseri umani, in particolare dalla loro urina. A spiegare tutto quello che sta dietro al fenomeno sono state le analisi degli scienziati, che una volta segnalata l’evidenza, hanno iniziato ad analizzare le acque per capire a cosa fosse dovuto questo colore.
L’acqua non solo aveva una colorazione particolarmente giallognola, ma esalava, e purtroppo esala ancora, cattivi odori, causando anche una continua moria di pesci, con una crescita esponenziale di alghe, che iniziano a diventare pericolose anche per i piccoli pescherecci. Javier LLoret, scienziato ricercatore presso il Marine Biological Laboratory di Cape Cod, la penisola del New England dove si è verificato il fenomeno, ha spiegato che il danno è stato provocato proprio dall’enorme affluenza di turisti.
Il colore dell’acqua è provocato da quantità eccessive di azoto, che si sono via via accumulate nelle acque reflue di tutto il territorio. I sistemi sotterranei non riescono a reggere questo alto apporto di azoto che causa una crescita fuori controllo delle alghe.
“Troppo azoto nell’acqua salata provoca una massiccia crescita di alghe. Le fioriture algali bloccano la luce alle piante sul fondo dell’acqua e consumano l’ossigeno vitale per la vita marina” ha spiegato lo scienziato ricercatore. Il problema è che l’inquinamento d’azoto è diventato una condanna per le coste di tutto il mondo, non solo per Cape Cod.
A volte si tratta di una sostanza che deriva dalle feci di pollo (degli allevamenti) o da fertilizzati agricoli, altre volte invece, come in questo caso, deriva proprio dall’urina umana. Quella che viene chiamata ‘marea gialla’ sarebbe quindi provocata proprio dalle urine. Adesso è necessario un intervento perché la balneazione in questi casi diventa estremamente pericolosa non solo per l’ambiente marino ma anche per i bagnanti stessi che nuotano nell’acqua contaminata.