I recenti dati emersi da Security.org non lasciano ombra di dubbio. Un hacker può entrare nei nostri sistemi informatici quando e come vuole, ha un solo fattore contro il suo obiettivo: il tempo. A seconda delle scelte dell’utente, infatti, un programmatore può entrare più o meno facilmente nei nostri computer e smartphone. Bisogna fare molta attenzione alla scelta della propria password, ma questa non è una novità.
I dati che rendono i risultati delle analisi del sito di cyber-sicurezza preoccupanti non sono legati, in particolare, agli attacchi informatici avvenuti nel mondo. Il fattore che allarma maggiormente è, appunto, la scelta spesso superficiale della chiave d’accesso scelta dagli utenti per i propri account.
Se la vostra password è molto semplice, ad un hacker basta davvero pochissimo tempo per entrare nei vostri sistemi informatici. Se prendiamo in esame una chiave d’accesso di otto caratteri, ad un programmatore bastano trenta secondi per accedere ai vostri dati personali, email ed ogni altro account che possedete. Il discorso cambia se, nella password, sono inseriti dei caratteri speciali, ma non di molto. A quel punto gli servirà solo un’ora per violare la vostra privacy e, nel caso in cui ne siano presenti più di due, può impiegare fino ad otto ore.
Da questo si può capire bene che, se veniamo presi di mira da un hacker, è solo questione di tempo prima che abbia accesso a tutti i nostri dati personali, compresa la posta elettronica e, nel caso peggiore, il nostro indirizzo di casa. Con la tecnologia che utilizziamo al giorno d’oggi è semplice sottovalutare quello che si può ottenere violando gli account di un utente: basti pensare che, tramite la geolocalizzazione, il malintenzionato potrebbe sapere sempre dove siamo.
Solo in Italia, si è registrato un aumento dei cyber-attacchi del 169% nel 2022, rispetto all’anno precedente. Questo significa sia che i malintenzionati stanno affinando le loro tecniche per aggirare i metodi di sicurezza presenti nei nostri dispositivi, sia che il rischio di subire un furto di dati sta aumentando esponenzialmente. Il metodo più utilizzato per minare la nostra sicurezza risiede nei malware, dei virus programmati sempre più accuratamente che mirano a minare la nostra privacy.
Stando ad un sondaggio di Google, gli utenti non si curano particolarmente di proteggere i propri dati personali con delle password funzionali. Gli utenti risultano abitudinari e ripetitivi, utilizzando la stessa chiave d’accesso per tutti – o quasi – i loro account. Secondo un rapporto della società NordPass, la password più utilizzata dagli utenti, a livello mondiale, è proprio la parola password. In Italia, invece, gli utenti preferiscono utilizzare i numeri, usando 123456 come chiave d’accesso.
Per proteggere efficacemente i propri dati, è consigliabile utilizzare una password alfanumerica, contenente anche caratteri speciali e lettere maiuscole posizionate in maniera casuale. Inoltre, sarebbe meglio scegliere chiavi d’accesso diverse per ognuno dei propri account, in modo da rendere particolarmente ostica un’azione ai propri danni da parte di un hacker.