L’ultimo film di Miyazaki fa un enorme successo al botteghino anche in occidente, la figura dei parrocchetti nasconde un segreto anche nella realtà: un problema anche per l’Italia. Ecco il loro significato simbolico e non scontato.
Il Ragazzo e L’Airone firmato Studio Ghibli è l’ultimo film d’animazione del regista Miyazaki che negli anni ha regalato incredibili spettacoli completamente costruiti a mano, dalla scenografia fino ai personaggi. Questo primo mese nelle sale ha segnato numeri da capogiro per l’ultimo capolavoro, ottenendo anche una candidatura all’Oscar come miglior film d’animazione.
Tralasciando gli spoiler sulla storia sofferta del protagonista e sul significato profondo del film (che è meglio scoprire una volta guardate le due ore di lungometraggio), ci concentreremo invece su alcuni personaggi che hanno avuto un ruolo chiave, il cui significato prende ispirazione anche dal reale che viviamo nei nostri giorni. In particolare si fa riferimento ai Parrocchetti. Questi strambi pappagalli enormi che vivevano nella Torre come guardie della struttura.
Questi Parrocchetti, oltre ad essere figure molto simpatiche, avevano anche un ruolo fondamentale nel regno. Vivevano in migliaia, l’uno vicino all’altro, sorvegliando come delle guardie armate l’intero edificio e si preparavano a banchettare ogni qual volta che qualcuno finisse per sbaglio davanti ai loro occhi. Durante il lungometraggio infatti si potranno provare sentimenti contrastanti per queste figure, colorate e sgargianti, ma al tempo stesso pericolose e invasive.
Questi pappagalli, nel mondo reale, sono molto carini e riescono anche a imparare a ripetere parole, motivo per cui vengono cresciuti anche come animali domestici. Provengono dall’America del Sud ma negli anni si sono insediati anche in Giappone e in Europa. L’Italia fa parte dei paesi dove si possono trovare intere colonie di parrocchetti, soprattutto a Roma.
Questo simpatico pappagallo buffo, con le zampe troppo corte per camminare e un’andatura sbilenca che ispira tenerezza, in realtà è anche un nemico della biodiversità. Si tratta infatti di un animale invasivo: in pochi anni si possono creare intere colonie di centinaia di esemplari in quanto si riproducono velocemente e senza sosta, e mangiano molto, qualsiasi tipologia di seme.
Da qui appare chiaro il ruolo che poi il parrocchetto assume durante il film d’animazione di Miyazaki, ma che annuncia l’inizio di un possibile grande problema anche italiano. Nel 2019 Madrid ha dovuto fronteggiare un’invasione di parrocchetti attuando un piano di cattura e controllo della specie a tutela della biodiversità, e anche in Italia hanno colonizzato gran parte dello Stivale.
Non solo creano nidi di grandi dimensioni nelle cavità di alberi o tra i rami allontanando le specie autoctone, ma competono con queste per le risorse del territorio, infliggendo anche danni pesanti all’agricoltura, come è accaduto in Puglia, ad esempio.