I medici hanno creato nel tempo una scala per identificare le intensità dei dolori in base alla patologia: il più intenso e acuto lo provano in pochi ma potrebbe capitare a tutti
Quando una persona soffre fisicamente, risulta sempre difficile riuscire a capire quale sia l’intensità di un dolore perché il limite umano rimane l’empatia: capire emotivamente l’altro, ma non poter soffrire il suo dolore. Ogni persona è un mondo chiuso in involucro, del quale può aver coscienza solo il singolo. L’Altro, per quanto vicino sentimentalmente ed emotivamente al suo simile, non potrà mai provare sulla propria pelle il suo dolore.
Questo limite ha reso difficile anche per i medici la creazione di una scala unica che riuscisse a racchiudere le varie intensità di dolore legate alle singole patologie. Nel tempo, anche attraverso i dati empirici, scienziati e medici sono riusciti a creare una classificazione per identificare l’intensità di dolore che prescinde il grado di sopportazione soggettivo di ogni singolo individuo.
Secondo i risultati ottenuti, sono 3 i dolori peggiori per l’essere umano, e uno di questi può provarlo solo una donna. Adesso non sarà difficile intuire di che tipologia di dolore si sta parlando, ma gli altri due della lista sono molto meno scontati. L’amputazione di un arto o un’ischemia, per esempio, sono dolori molto meno intensi rispetto ai peggiori, e già questo può far immaginare il livello di intensità di quelli posizionati sul podio. Parliamo di infarto miocardico, coliche renali e parto.
Il dolore si misura tramite la scala del dolore di McGill, che viene anche utilizzata per valutare le sensazioni provocate da incidenti, amputazioni e traumi di diverso tipo. Ma un infarto così come un parto sembrano scalare le vette di tutti i dolori, con le coliche renali che si aggiungono al podio. Si tratta di dolori talmente forti che il corpo fa fatica a sopportare, arrivando a uno stato di confusione tale da denotare perdita di coscienza.
Anche durante il parto, nonostante in questo caso si tratti di un dolore ‘naturale’, il corpo è completamente in sofferenza che le donne raccontano quel momento solo in istanti, senza avere un quadro completo di ciò che è successo. A parte il parto, l’infarto del miocardio e i calcoli renali sono patologie molto diffuse, ma al tempo stesso per fortuna non solo tra le più comuni.