Grand Theft Auto San Andreas è una pietra miliare del gaming, un videogioco amato da milioni di persone: ma conserva un segreto. Nonostante le ore che tutti i giocatori di tutto il mondo hanno passato in compagnia di CJ, ci sono alcuni dettagli che forse ai più sono sfuggiti. Ora, è passato tantissimo tempo dall’uscita di questo titolo, e si parla da anni oramai dell’arrivo di GTA VI. Nonostante questo, San Andreas continua ad attrarre tantissimi giocatori. Scopriamo insieme questa piccola chicca.
L’universo del gaming si è spesso illuminato a dismisura quando si è trattato di dare il benvenuto a videogiochi che hanno saputo firmare la svolta di un’epoca. GTA San Andreas è un titolo iconico, ma ancora profondamente misterioso.
Rockstar Games da anni produce contenuti di uno spessore qualitativo fuori da ogni gamma. Basti pensare a GTA V, uscito per la prima volta nel 2013, e ancora capace di tenere incollati milioni di appassionati agli schermi da gaming.
La storia della casa di sviluppo, però, prende risvolti netti ben prima. I primi titoli in grafica tridimensionale che conquistano il grande pubblico sono GTA III e GTA San Andreas.
Si tratta di videogiochi che hanno raggiunto livelli di popolarità inauditi, conquistando il cuore e le giornate di milioni di videogiocatori.
L’attesa per GTA VI è quasi spasmodica, e si attendono novità: guardando indietro, però, San Andreas nascondeva alcuni segreti interessanti.
Il titolo ambientato nella contea di Los Santos, ripercorreva le orme di Carl Johnson, o CJ, che aveva completa libertà di muoversi in giro per far rinascere dalle ceneri la sua banda, i Groove Street. Si tratta del videogioco che ha più copie vendute in assoluto su piattaforma PlayStation 2. Nonostante le ore accumulate a un titolo iconico come questo, qualcosa è di certo sfuggito a tantissimi appassionati.
La trama del gioco era molto ben strutturata, ma ciò che i giocatori preferivano era sbizzarrirsi nelle centinaia di attività disponibili, recandosi in tanti luoghi differenti. Non tutti ci avranno fatto caso, ma ogni volta che ci si metteva alla guida di una macchina si finiva per vedere tantissime repliche del proprio modello, magari di colore diverso. A quanto pare, si trattava di un escamotage degli sviluppatori, i quali volevano evitare di intasare la CPU e la memoria di PlayStation 2, che già era piuttosto tirata.