Elon Musk, il suo primo paziente riesce a interagire con gli oggetti attraverso il pensiero e non solo | Il progetto Neuralink raggiunge i primi risultati incredibili
Dopo l’ok per l’impianto del chip Neuralink, Elon Musk sta ottenendo i primi risultati dal suo progetto di ricerca: l’uomo che si è fatto installare il chip riesce a fare cose strabilianti
Sono passate poche settimane da quando Elon Musk aspettava l’ok per riuscire a installare il suo chip in un encefalo umano. Una volta ottenuto, Musk aveva spiegato che loro erano già sicuri che il chip funzionasse, altrimenti non si sarebbero permessi di fare un intervento invasivo toccando il cervello, ma che adesso l’importante è capire come il chip si integra con le funzioni quotidiane, e se c’è qualcosa da correggere, perché magari potrebbe entrare in contrasto con gli impulsi neuronali.
La prima persona ad offrirsi per l’installazione è stato un americano. Sono passate poche settimane da quando Neuralink ha impiantato il primo chip nel cervello di un umano ed a quanto pare la sperimentazione sta procedendo con risultati positivi. Dopo un po’ di giorni di disorientamento post intervento, il primo paziente umano a cui è stato impiantato il chip si è ripreso e adesso ha fatto incredibili passi avanti.
Neuralink, Elon Musk è riuscito nel suo intento: adesso l’interazione uomo-macchina ha dei risultati strabilianti già dal primo paziente
Tra le cose incredibili che è riuscito a fare, come ovviamente già gli scienziati si aspettavano facesse, riesce anche a controllare il mouse con il pensiero, senza movimenti e senza parole. L’interazione uomo-macchina a questo punto sembra non vedere più rivali, un enorme passo avanti per la ricerca scientifica, ma anche per la cura di malattie come l’Alzheimer, la demenza senile, e tutte le persone con handicap psico-motori di vario genere.
“I progressi sono buoni e il paziente sembra aver recuperato completamente, con effetti neurali di cui siamo a conoscenza” ha assicurato poi in conclusione Elon Musk. Adesso stanno lavorando sul capire come far in modo che questa interazione con il mouse riesca a essere continua, con il tentativo di espandere ulteriormente le capacità neurali, dall’altra parte della medaglia, l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni in merito a quale patologia stia soffrendo il paziente, né quanto sia invalidante.
Dalle parole di Musk si capisce solamente che sia sotto controllo perché i medici ne erano a conoscenza di questa tipologia di effetti. Al momento l’obiettivo principale è quello di far sì che le persone riescano a controllare mouse e tastiera di un pc utilizzando unicamente il pensiero.