Che Internet abbia monopolizzato la nostra vita quotidiana non è una novità. Con smartphone, App, device portatili ed anche videogames, tutto il mondo civilizzato è ormai dipendente dai servizi online. Che sia per l’utilizzo del navigatore, o semplicemente per leggere qualche recensione di un gioco, tutti utilizziamo la nostra connessione per i motivi più disparati.
In tutto questo caos esiste, ovviamente, anche quella fetta chiamata “social network”. Tramite le applicazioni più famose, come Facebook, Instagram, TikTok ed anche altri meno conosciuti, abbiamo accesso ad una quantità di contenuti dai generi più disparati. Quello che ha sconvolto i ricercatori, che valutano l’andamento degli interessi della popolazione, sono alcuni dei contenuti più ricercati nel mondo del web.
Nel mondo dei social, esiste una parte oscura che attira una moltitudine di utenza. Per istinto, l’essere umano è attirato più dai contenuti negativi che positivi fin dall’antichità. Negli ultimi anni, a causa dell’evoluzione sociale che mette sempre più pressione sulla popolazione, questo fenomeno si è radicato ancor più profondamente nella nostra mente.
Grazie alla possibilità di avere un immediato accesso ad informazioni che, fino a poco tempo fa, potevamo seguire solo tramite televisione, l’essere umano tende a voler conoscere sempre tutto quello che accade nel mondo. Per l’istinto di conservazione, sapere quali eventi tragici stanno accadendo più o meno lontani da noi ci fa sentire in un qualche modo più sicuri: questo è l’effetto doomscrolling.
Nello specifico, sapendo di avere accesso illimitato a tutto ciò che accade nel mondo, il cervello umano diventa insaziabile e sviluppa la paura di perdere notizie fondamentali che potrebbero esserci utili per la nostra sopravvivenza. Questo si traduce in un incessante scorrimento sul nostro display di informazioni, reperibili su siti web, applicazioni e social network.
L’essere umano è un animale sociale, per cui sentirsi escluso da un gruppo, o anche solo da una conversazione, potrebbe metterlo a disagio. Per questo, anche inconsciamente riteniamo fondamentale dover essere aggiornati su tutto ciò che accade nel mondo e, a causa dell’effetto doomscrolling, tendiamo ad immergerci sempre di più in una ricerca di news che può durare anche diverse ore.
Il vero pericolo di questa tendenza sta nel fatto che, ormai, chiunque può divulgare, soprattutto tramite social network, qualsiasi tipo di notizia, anche quelle infondate. Non è un caso se, negli ultimi anni, sempre più persone soffrono di attacchi d’ansia e di panico: è l’effetto delle informazioni catastrofiche che, ogni giorno, i nostri occhi si trovano davanti grazie all’accesso libero ad mondo di Internet.