Pronti per il viaggio sulla Luna, dopo 50 anni l’uomo approderà ancora una volta sul Satellite: il razzo che si occuperà del tragitto è l’Artemis 3, una navicella enorme dotata di tutte le tecnologie necessarie a ridurre a zero il rischio di fallimento della spedizione.
Come anticipato nei mesi precedenti, il 2024 è l’anno chiave per portare avanti il progetto di allunaggio che vede come protagonista Artemis 3. Il vasto programma prevedeva inizialmente un invio di ulteriori sonde in grado di analizzare più a fondo la superficie dei crateri lunari. Una volta che si è riusciti a festeggiare la riuscita dell’atterraggio delle sonde nei crateri, il progetto adesso dovrà passare alla fase due, ovvero l’allenamento dell’intero team di spedizione che dovrà affrontare sfide notevoli nonché incognite.
Per far ciò, gli astronauti stanno lavorando da mesi su duri allenamenti che li rendano capaci di agire in qualsiasi tragedia possa loro presentarsi, in modo da scongiurare fallimenti della missione. A fine 2024 dovrebbero concludersi anche le esercitazioni e il team dovrebbe essere pronto a poter salpare sul razzo Artemis 3 per raggiungere il satellite dopo 50 anni dal primo allunaggio.
Nel 1969 l’uomo mette piede sulla Luna, ma questa volta la spedizione sarà molto più sofisticata e si riusciranno a ottenere molti più dati sulla superficie lunare e soprattutto sui rischi che un’eventuale colonia umana potrebbe subire una volta che si decidesse di creare una mini-società del futuro (obiettivo sul quale gli scienziati lavorano da tempo).
Adesso si hanno le prime informazioni su Artemis 3, il razzo che verrà utilizzato durante la spedizione, circa un anno e mezzo dalla partenza della missione Artemis 2. Quest’ultimo, entro il 2025 dovrebbe portare quattro astronauti in orbita attorno alla Luna, alla Nasa infatti stanno già realizzando le componenti del razzo della missione successiva, la Artemis 3, con la quale è previsto l’allunaggio.
La saldatura dei due giganteschi serbatoi del razzo SLS è ultimata e le due strutture possono ora passare alle lavorazioni successive. “La Nasa e i suoi partner stanno elaborando anche i principali elementi hardware per diversi razzi SLS, per supportare il programma Artemis” ha affermato Chad Bryant, ovvero il direttore dell’ufficio Stages per il programma SLS.
Si parla di una capacità totale di circa 2,77 milioni di litri di idrogeno e ossigeno liquidi. Questi due enormi serbatoi saranno fondamentali per l’alimentazione dei 4 motori RS-25 che a loro volta forniranno al razzo una spinta massima di circa quattromila tonnellate. Probabilmente uno dei progetti più complicati della Nasa nella storia della ricerca spaziale dell’uomo.