È ufficiale la comunicazione dell’aumento sugli abbonamenti Disney+: erano stati comunicati in via ufficiosa da tempo, ma solo adesso sono arrivate le email di conferma a tutti gli utenti, con i relativi nuovi importi, ecco cosa si dovrà pagare in più
A tutti gli iscritti a Disney+ stanno arrivando le comunicazioni tramite email sui nuovi importi da pagare per gli abbonamenti. Un nuovo aumento è ormai ufficiale, era stato annunciato già in preventiva nei mesi scorsi, ma adesso sarà concreto.
Per la piattaforma è arrivato un ulteriore periodo di aumento di prezzo, ma non è l’unica novità, perché relativamente agli aumenti sugli abbonamenti, nel nostro Paese è stata introdotta una volta per tutte la pubblicità, così come fece qualche mese fa anche Netflix, la piattaforma concorrente, che ha ispirato anche le novità in merito ai prezzi. Lo streaming costa sempre di più, ma al tempo stesso continua a frammentarsi, ciò significa che l’utente appassionato di cinema deve fare capo a diverse piattaforme se vuole rimanere sempre aggiornato, altrimenti potrà fruire solo di una piccola fetta.
Si sapeva che la comunicazione sarebbe arrivata perché l’azienda aveva già annunciato l’intenzione di muoversi in questa direzione, partendo dagli Stati Uniti. Adesso però, così come ha fatto anche Netflix, anche Disney ha deciso di allargare la platea, integrando gli aumenti anche negli altri paesi, tra cui l’Italia. Nel giro di 4 anni, Disney+ ha letteralmente raddoppiato il prezzo degli abbonamenti. Da 60 euro adesso si è passati a 120. Dati importanti considerando la problematica del caro vita che erode i salari italiani vertiginosamente.
Rispetto all’anno scorso c’è stato un salto vertiginoso di 30 euro sugli abbonamenti premium, e 120 euro all’anno è un costo particolarmente alto considerando che si tratti di una piattaforma dedicata ai ragazzi, con un target specifico e poco adattabile a tutta la famiglia. Non c’è sport, ed è tutto regolato dal parental control, insomma una piattaforma ancora più settoriale di Netflix che invece bene o male cerca di offrire un vasto catalogo che accontenta tutti i gusti.
Quale deve essere quindi la spesa di una famiglia per permettersi piattaforme di fruizione in streaming? Questa è la domanda che sorge spontanea dopo la ricezione dell’email con la comunicazione del sovrapprezzo da pagare per Disney+ per quest’anno. Ci si domanda anche quanto il sovrapprezzo influenzerà la creazione nelle scuole di fazioni di ‘alunni di classe A’ e di ‘classe B’, per coloro che non possono permettersi costi così alti per i cartoni animati.
L’azienda, si giustifica, così come ha fatto Netflix, spiegando che l’inserimento di abbonamenti con pubblicità è stata una strategia studiata proprio per permettere anche a chi voglia spendere di meno di poter fruire dello stesso catalogo. Effettivamente, se si scegliesse la strada della pubblicità, si potrebbe avere un abbonamento di 5,99 euro al mese, con nessuno sconto sull’annuale, che invece è possibile solo per le altre due tipologie di account.