Un errore umano o un tranello legale? La domanda risuona dopo che Discord ha deciso di cambiare la propria privacy policy insieme all’arrivo di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale. Il caos generato dal caso ha portato la stessa società a chiedere scusa per il malinteso e a fare dietrofront: ecco cos’è successo.
Qualche giorno fa Discord ha innescato una serie di eventi che hanno portato all’indignazione di milioni di utenti. L’azienda che sta dietro il social network, infatti, ha introdotto tra i suoi servizi alcune funzioni basate sull’intelligenza artificiale. Si tratta di AutoMod AI, Avatar Remix, Clyde, Conversation Summarizes e molti altri. La novità è che alla base di questi servizi c’è niente meno che OpenAI, l’azienda di Elon Musk che ha dato i natali all’algoritmo di ChatGPT.
Di per sé si è trattato di una notizia interessante, che avrebbe aperto la strada a nuovi modi di rapportarsi con il social network e le sue possibilità. Non fosse che questa introduzione è stata accompagnata da un cambiamento nella politica di protezione della privacy di Discord. Fino al 26 marzo 2023 è ancora attiva una versione di questa policy che ricorda come la società di solito non collezioni dati sui contenuti di canali, video e videochiamate, e lo stesso vale per lo streaming quando si condivide il proprio schermo.
Dal 27 marzo 2023, però, entrerà in vigore la nuova privacy policy che si è presentata agli utenti con alcune modifiche a dir poco sbalorditive. I concetti sottolineati in precedenza sono stati rimossi, e insieme ad essi anche la frase che rassicura gli utenti che nel caso in cui Discord decidesse di raccogliere dati, allora ne darebbe anticipato avviso. Questo cambia tutto, specialmente con l’arrivo di strumenti che si basano sull’intelligenza artificiale: significa che tutto ciò che condividiamo su Discord può essere potenziale preda dell’IA e delle terze parti che decidono di comprare questi dati.
La reazione a questo cambiamento è stata di aperta protesta. Le voci sono state talmente insistenti da costringere Discord a uscire allo scoperto. Tramite un portavoce, la società ha annunciato che l’obiettivo primario è quello di proteggere la privacy degli utenti. Per questo motivo, all’interno della nuova privacy policy vengono reintegrate le frasi in cui si rassicura chi utilizza Discord sul rispetto dei contenuti di proprietà.