Control: recensione del nuovo gioco di Remedy
Alcuni considerano Control un generico sparatutto in terza persona. Ma da questo punto di vista si commette un vero e proprio errore, perché non si considera l’alto potenziale di cui dispone il nuovo gioco di Remedy. Quello che colpisce di questo nuovo videogame infatti è l’ambizioso obiettivo che la stessa casa di produzione si propone, come è stato dimostrato già dal lancio del concept. Un obiettivo che può fare la differenza, come si può vedere anche dallo sviluppo del videogioco nel corso dell’avventura. Ma scopriamo quali sono le caratteristiche più significative di questo videogioco.
La trama di Control
Le vicende di Control girano intorno alla Federal Bureau of Control, un’agenzia governativa americana che si dedica alla ricerca e alla scoperta di fenomeni paranaturali. Questa agenzia ha sede in un edificio nel centro di Manhattan. Potrebbe sembrare un luogo come un altro, ma in realtà, come è stato chiarito anche dagli esperti del gioco, si tratta più che altro di un “non luogo”.
È allo stesso tempo un luogo di potere che cambia continuamente e un luogo capace di creare delle dimensioni completamente differenti da quelle reali. Lo possiamo definire un non luogo perché all’interno tutto obbedisce a delle regole che sono completamente differenti da quelle della fisica naturale.
All’interno agisce anche un’entità sovrannaturale che si chiama Hiss. Quest’ultimo ha preso il controllo degli uomini che lavorano all’interno dell’agenzia e li ha trasformati in esseri che vogliono far valere degli obiettivi di distruzione. L’obiettivo principale di Hiss è quello di sostituirsi all’uomo.
Il protagonista del videogioco
Il protagonista di Control, che è poi anche il personaggio incarnato dal giocatore, è Jesse Faden. Quest’ultima si ritrova a diventare direttore dell’agenzia governativa americana, all’interno della quale agisce Hiss.
È proprio da questo personaggio che inizia l’avventura. Infatti il suo compito è quello di sondare tutte le attività segrete svolte all’interno di questo non luogo. Nel corso dell’indagine vengono fuori anche dei file audio e video, che mettono in campo scenari misteriosi, ma allo stesso tempo potremmo dire anche affascinanti.
Quindi tutta la trama del videogioco prosegue a partire dall’azione di Jesse Faden, come un intreccio incredibile tra fantascienza e paranormale, capace di coinvolgere sempre di più gli appassionati.
Il gameplay di Control
L’azione di gioco è davvero molto ricercata e capace di muovere anche gli obiettivi più ambiziosi dei giocatori. Spesso ci si ritrova a giocare alle prese con concetti astratti, che fanno leva sulle abilità mentali.
Per circa 15 ore il giocatore può lasciarsi trasportare dal piacere della scoperta. Si ritrova a vagheggiare tra luoghi molto particolari, che potremmo definire anche come proiezioni della mente.
Ma c’è di più, perché il gameplay può essere accresciuto anche in termini di durata con il cimentarsi in missioni secondarie che, a discapito della loro stessa definizione, sono davvero molto importanti. Remedy ha davvero posto cura in ogni dettaglio anche da questo punto di vista.
Gli oggetti del potere
Il segreto di Control, come sottolineano anche gli appassionati del videogioco, risiede proprio in quell’intreccio tra realtà e fantascienza che ne costituisce il filo conduttore. Ed è proprio in questo ambito che vanno visti i cosiddetti oggetti del potere, altro elemento fondamentale nella trama del gioco.
All’interno dell’agenzia governativa americana, il compito del giocatore nei panni del suo direttore è anche quello di rintracciare questi oggetti. Dopo averli liberati dai vincoli che li tengono stretti all’interno di un’atmosfera del paranormale, il giocatore può sfruttarne tutte le proprietà che essi possiedono.
In questo modo può sviluppare delle nuove abilità. Non è obbligatorio servirsi di queste abilità, ma di certo esse possono rappresentare un aiuto importante specialmente nelle fasi più avanzate del gioco.
Ma facciamo qualche esempio, per meglio renderci conto di che cosa consistono queste abilità di cui stiamo parlando. Per esempio il giocatore può scagliare degli oggetti contro i nemici servendosi della telecinesi. Ha anche la possibilità di sfuggire al controllo dei nemici muovendosi alla velocità della luce.
Oppure ancora una pistola può trasformarsi in un oggetto capace di perforare le pareti. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta e l’abilità del giocatore è proprio racchiusa nella possibilità e nella capacità del giocatore di alternare l’uso di questi oggetti nella loro dimensione reale e in quella fantascientifica, per riuscire a cavarsela in ogni situazione.
Le ambientazioni del gioco
Potremmo dire, a livello generale, che in Control ci si muove indifferentemente tra ambientazioni che subiscono una minima variazione. Infatti tutto il cuore dell’avventura si sviluppa all’interno dell’austero edificio in cui ha sede l’agenzia governativa americana dominata da Hiss.
In fin dei conti però questo non si traduce nella creazione di un’atmosfera ripetitiva, perché la vasta gamma di esplorazioni in cui il giocatore si trova immerso offre davvero degli scenari molto variegati.
C’è sempre spazio per l’imprevedibilità, per la sorpresa e per il senso della scoperta. Non si tratta affatto di condizioni sporadiche, ma di un altro filo conduttore importante di tutto il videogame.