Il nuovo studio di ENEA spiega cos’è che crea il malfunzionamento del 5G: si tratta di interferenze dovute a una nuova tecnologia sempre più in espansione
Il 5G è ormai la connessione più diffusa, che dopo diversi tentennamenti per via della questione salute, è riuscita a farsi spazio nel quotidiano diventando un progresso imprescindibile. Nell’ultimo periodo si sono accumulate diverse segnalazioni in merito a mal funzionamenti sulla linea.
Indagando sulle problematiche sorte, un nuovo studio condotto da ENEA ha evidenziato come questa connessione così potente riesca ad essere annullata dalle interferenze indotte da una nuova tecnologia sempre più espansa nelle nostre abitazioni. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, infatti, sostiene l’esistenza di una non-compatibilità tra i due strumenti indispensabili per lo sviluppo di nuovi progetti sostenibili che aiutino a raggiungere la svolta Green di cui parla l’Europa.
Secondo lo studio condotto da ENEA c’è un rapporto tra i pannelli fotovoltaici installati sui tetti delle abitazioni e la rete veloce 5G. Da quando l’Europa ha dato le nuove direttive in merito alla svolta green con la quale dovrà arrivare al 2030 a una riduzione di emissioni CO2 vertiginosa, e soprattutto grazie al Superbonus, gli italiani hanno investito nei pannelli solari.
Da una parte il fotovoltaico è amico dell’ambiente in quanto utilizza energia rinnovabile, dall’altra parte è anche una fonte di energia gratuita, che nel tempo abbatte totalmente i costi in bolletta e permette anche di rivendere l’energia alle compagnie di energia elettrica, portando un’entrata economica secondaria. I dati sono stati presentati ufficialmente nel corso della 2° Conferenza Internazionale su Energia, Ambiente e Transizione Digitale.
Stando alle dichiarazioni di Girolamo Di Francia, il responsabile del Laboratorio ENEA, i pannelli fotovoltaici andrebbero a schermare le onde del 5G perché questa particolare tipologia di onde elettromagnetiche risente molto di eventuali ostacoli, l’installazione di un pannello solare sul tetto porterebbe a una diminuzione significativa delle onde elettromagnetiche, quindi una riduzione del funzionamento del segnale.
Approfondendo gli studi in merito, si è però evidenziato come questa riduzione del segnale possa essere salvifica in termini di salute, andando a diminuire anche l’inquinamento elettromagnetico del 5G che altrimenti verrebbe assorbito dal nostro corpo. Elaborando, quindi, una strategia congiunta che possa consentire la coesistenza tra i pannelli e le onde elettromagnetiche, si potrebbe da una parte agevolare la diffusione sempre più capillare del 5G e dall’altra far crescere anche la copertura di impianti fotovoltaici a uso domestico.