Un chip da inserire nel cervello farà comunicare attraverso il pensiero con le intelligenze artificiali, sembra fantascienza e invece Elon Musk, che è a capo del progetto, ha ricevuto l’ok dalla Fda.
Farsi impiantare un chip nel cervello per comunicare attraverso il pensiero: un perfetto incipit per un film di fantascienza dai grandi incassi. Eppure no, non si tratta di un film, ma di una realtà americana che ha ricevuto anche l’ok dalla Food and Drug administration (Fda) e che inizierà la fase test a breve. Il chip del progetto Neuralink di Elon Musk, prevede un intervento al cervello utilizzando una chirurgia minimale, senza ricorrere a interventi invasivi, che riesca a inserire il chip per collegarlo ai neurotrasmettitori.
È terrificante provare a immaginare dove si sta spingendo la scienza, e come ogni altro tipo di progresso c’è da farsi diverse domande sui rischi ai quali si potrebbe andare incontro, poco chiari, che anche lo stesso Elon Musk non ha esposto pubblicamente (ma di cui sicuramente saranno messe al corrente le persone che decideranno di sottoporsi all’esperimento). Elon Musk è molto fiducioso sulla sperimentazione, non cita rischi, e definisce il progetto “un primo passo importante” con lo scopo di consentire ai cervelli di interfacciarsi direttamente con i computer.
“Un giorno la nostra tecnologia riuscirà ad aiutare molte persone”, ha spiegato Neuralink, l’azienda californiana sul proprio account Twitter, aggiungendo che “le assunzioni per le sperimentazioni cliniche non sono ancora aperte”. Questi dispositivi, infatti, dovranno essere utilizzati in prima battuta per aiutare le persone paralizzate o affette da malattie neurologiche. La start-up vuole quindi rendere questi impianti abbastanza sicuri e affidabili da poter essere impiantati con interventi chirurgici sicuri.
Ora c’è da capire se c’è davvero qualcuno disposto a farsi operare per inserire un chip nel cervello: quali possono essere i danni o gli effetti di questo chip a lungo andare? Sottoporsi a un intervento del genere ricorda un po’ la questione del Titan imploso pochi mesi fa: questo bisogno di spingersi oltre può diventare fatale per certi versi.
Del resto aziende progressiste come quella di Elon Musk puntano tutto sulla sperimentazione e sul futuro e probabilmente tra una decina di anni la comunicazione via pensiero sarà considerata quasi come normalità. Per Elon Musk questi chip devono consentire all’umanità di raggiungere una “simbiosi con l’Ai”, ma l’aspetto medico che potrà aiutare le persone con menomazioni fa diventare il progetto ‘valido’ per la ricerca scientifica.