ChatGPT adesso evolve: ha una memoria e può ricordare tutto di noi | Da ora in poi evitate discorsi privati
Novità per il chatbot di OpenAI, adesso è capace di avere una memoria: per questo si può ricordare di noi, di quello che gli abbiamo detto in precedenza
Dall’uscita di ChatGPT del 2022, OpenAI ha continuato a fare passi da gigante per rendere il chatbot il più sicuro possibile ma al tempo stesso anche il più performante in termini di servizio. Dopo i primi errori relativi alla fuga di dati, adesso ChatGPT sembra dare un supporto utile, sia alle aziende che agli utenti.
OpenAI però ha deciso di ampliarsi a nuove funzionalità, percorrendo una strada sempre più personale, con l’intenzione di far sì che ChatGPT possa diventare un ‘amico’ dell’utente, imparandolo a conoscere in tutti i suoi aspetti, per consigliargli la risposta migliore alle sue esigenze.
L’azienda di Sam Altman ha così ufficializzato l’arrivo della “memoria” per ChatGPT. Nella giornata del 13 febbraio 2024 è stato dichiarato ufficialmente da OpenAI che diventerà possibile chiedere al chatbot di memorizzare le proprie preferenze, e non solo, in generale di memorizzare le conversazioni precedenti, in modo che riesca ad apprendere da noi e dai nostri bisogni esposti nella cronologia della chat.
ChatGPT adesso ha una memoria: i pro e i contro della nuova funzionalità del chatbot
Che si tratti del proprio lavoro, di un problema personale o di qualsiasi cosa vi venga in mente: ChatGPT si ricorderà anche nelle conversazioni future di questi elementi, in modo da avere un profilo più chiaro di chi ha davanti, dando risposte sempre più personalizzate. ChatGPT sarà un po’ come un amico, o almeno questa è l’intenzione dell’azienda per rendere il chatbot sempre più performante e personalizzato.
Si punta a un’esperienza conversazionale maggiormente incentrata sull’utente, ma evitando il reset della chat nascono anche i primi dubbi su come chatGPT possa utilizzare i nostri dati considerando il fatto che li ricordi per sempre. Si consiglia quindi di mantenere un confine tra le richieste fatte a chatGPT e i racconti della propria vita privata se si ha paura che quei dati sensibili possano diventare pericolosi.
Nonostante le minime preoccupazioni, in realtà si tratta di una novità che risulterà molto utile soprattutto nei GPT personalizzati, per esempio il chatbot dedicato ai film potrà ricordarsi quali sono le pellicole che si sono già viste, oppure potrà riuscire a tenere traccia delle preferenze dell’utente in termini di generi. Chi non vorrà fare uso della novità potrà comunque disattivarla, si partirà da una fase di test per la quale solo alcuni utenti avranno la possibilità di attivarla e man a mano si espanderà agli altri.