Casa iper tech, è davvero un bene? L’altro lato della medaglia dovrebbe terrorizzarci tutti | Averli in casa azzera la tua privacy, nessuno si salva
Webcam, TV, smartphone e casse audio ci spiano: il risultato della ricerca condotta dagli esperti è sconcertante. Nel nostro quotidiano, spesso ci ritroviamo a stretto contatto con tantissimi dispositivi elettronici sempre connessi a Internet. Questi, possono avere microfoni e sensori in grado di raccogliere dati privati. Molti di questi strumenti vendono le nostre informazioni ai migliori offerenti.
Il timore di essere spiati in casa probabilmente è più reale di quello che si pensa. Videocamere, webcam, citofoni, TV e microfoni sono tutti potenziali strumenti in grado di raccogliere informazioni su di noi. E alcuni di questi lo fanno veramente, secondo una ricerca sconcertante.
Al giorno d’oggi serve essere costantemente connessi a Internet per usufruire di tutte quelle funzionalità che altrimenti non potremmo utilizzare. Che sia per lavoro, per svago, per utilità, o semplicemente per intrattenerci, abbiamo tantissimi dispositivi in ogni nostro ambiente di vita.
Televisori smart, casse per riprodurre musica, laptop, tablet, smartphone: tutti questi device presentano sensori in grado di rilevare suoni e video.
E se questi funzionassero anche mentre non li utilizziamo? Il team di “Which?” ha condotto una ricerca su alcuni di questi dispositivi, trovando una risposta inquietante.
A quanto pare, spesso vengono raccolte molte più informazioni di quanto sarebbero necessarie per garantire il corretto utilizzo di questi strumenti.
I dispositivi elettronici ci spiano: la ricerca ha evidenziato alcuni risultati sconcertanti
Quando utilizziamo per la prima volta un software o un dispositivo, spesso e volentieri ci viene chiesto di accettare le condizioni di utilizzo. Questi testi lunghi, redatti in linguaggio legale, non vengono mai letti per intero. Anche perché la scelta di accettare o meno è in realtà una non-scelta: rifiutando, ci viene impedito l’utilizzo del dispositivo. Ma scavando in profondità, è venuto fuori che quasi tutti i grandi marchi ottengono informazioni nella nostra vita quotidiana, anche mentre non utilizziamo attivamente i loro device.
Bose, per esempio, invia i suoi dati a Meta, mentre alcuni brand di videocamere fanno lo stesso con TikTok. I dispositivi di Google Nest hanno condizioni di utilizzo differenti da iOS ad Android: nel secondo caso richiedono l’accesso a un numero maggiore di informazioni. Ma se su Apple ne bastano meno per poter funzionare correttamente, probabilmente quelle richieste su Android sono eccessive e non strettamente necessarie. Anche i televisori di LG, Samsung e Sony hanno lo stesso comportamento. Meglio stare all’erta, dunque, ed evitare di condividere troppe informazioni vicino a questi device.