Quello degli streamer è un mondo spietato, senza esclusione di colpi per ottenere un po’ di popolarità – o diminuire quella di qualche personaggio già presente sulla scena. Nemmeno i Pro Player vengono risparmiati, messi nel mirino di giocatori disposti a pagare ed utilizzare metodi scorretti per riuscire ad arrivare in vetta.
Negli ultimi giorni, alcuni giocatori sono stati accusati di essere assoldati e pagati per far fuori alcuni precisi personaggi presente sulla scena del mondo videoludico. L’obiettivo sarebbe stato quello di far scendere in classifica i giocatori migliori presenti su uno specifico gioco, ma ciò non implica che questa situazione possa verificarsi in molti più titoli di quelli che pensiamo.
La scena di questa serie di episodi è il famoso gioco sviluppato da Riot Games, Valorant. Alcuni giocatori sembra abbiano ricevuto un pagamento in cryptovalute per un incarico mirato. Il loro obiettivo sarebbe stato quello di far perdere partite ad alcuni streamer e Pro Player, in modo da farli scendere di punteggio in classifica e permettere ai loro mandanti di superarli.
Tra coloro che hanno segnalato questi comportamenti scorretti è presente anche Prod, uno streamer e giocatore di Valorant che ha reso pubbliche alcune immagini di un server Discord. In uno dei canali, alcuni utenti hanno avanzato richieste di eliminazione nei confronti di determinati giocatori, tra cui anche diversi streamer. Per farlo, chi accettava questa richiesta doveva fare squadra con loro e perdere intenzionalmente la partita. La ricompensa sarebbe stata di circa 50 dollari per ogni obiettivo completato, come nel caso di Kyedae e Shaham.
Per questo motivo, molti giocatori – tra cui anche Prod – hanno serie difficoltà a raggiungere il livello Radiant, ovvero il rango più alto nella classifica competitiva. Sebbene la community ha subito espresso dissenso, condannando questo comportamento come ignobile ed equiparandolo al barare, è possibile che queste meccaniche non siano presenti esclusivamente su Valorant.
Alcuni dei top streamer che giocano abitualmente su Valorant, come Tarik e TenZ, sono stati costretti a ricorrere a soluzioni davvero limitanti. L’aver reso pubblica questa problematica, diverso tempo fa, non ha fatto altro che renderli bersagli ancor più ambiti, con la comunità di bari impegnata a rovinare ogni loro partita. Per poter continuare a giocare, gli streamer hanno dovuto creare delle lobby ristrette, che non ammettessero chiunque.
Fino ad ora, Riot Games sembra non aver trovato una soluzione a questo problema. Da parte della community c’è stata richiesta di ban per i giocatori coinvolti, a partire dal fatto che perdere appositamente una partita costituisce una violazione del regolamento. Come si comporterà la casa software?