Il braccialetto elettronico sta ottenendo ottimi risultati in termini di sicurezza per tutte quelle vittime di violenze e stalking: come funziona la nuova tecnologia
Non è una novità assoluta, ma grazie alla tecnologia il braccialetto elettronico è diventato un dispositivo molto più all’avanguardia, in grado di garantire sicurezza in una società in cui diventa pericoloso anche uscire di casa, o non uscirne proprio, con tassi di criminalità sempre più alti e dove lo stalking e la violenza di genere sono fenomeni all’ordine del giorno.
Viene definito braccialetto elettronico d’urgenza ed è stato applicato per la prima volta a dicembre 2023. Si tratta di un dispositivo in grado di tenere lontano lo stalker dalla vittima, non solo agendo da un punto di vista di sicurezza, ma anche da un punto di vista di sblocco psicologico dal terrore e dalla paura di poter incontrare, anche da lontano, il proprio carnefice.
A dicembre il braccialetto è stato fissato alla caviglia di un uomo di 30 anni di Monza che era già stato condannato per stalking in precedenza. La tecnologia utilizzata è legata all’applicazione del nuovo disegno di legge contro la violenza di genere entrato in vigore il 9 dicembre, ed è previsto dal Codice di procedura penale per un controllo h24 della posizione a distanza.
Come già anticipato, non si tratta di una tecnologia dell’ultimo decennio, perché sono sempre stati utilizzati anche per monitorare i soggetti sottoposti a misure cautelari o agli arresti domiciliari, ma i nuovi modelli garantiscono una sicurezza superiore.
La nuova normativa ha solo ampliato l’applicazione del braccialetto ai delitti che sono indicatori di violenza di genere. Questo dispositivo deve essere indossato proprio come una cavigliera, e una volta bloccato non può essere rimosso: viene monitorato h24 dall’autorità pubblica attraverso un’app installata su un dispositivo che assomiglia a un cellulare ma che viene consegnato alla vittima per proteggerla.
Il braccialetto inizierebbe a suonare se lo stalker si dovesse avvicinare troppo alla vittima, e la distanza è tracciata dal giudice, unica autorità decisionale. Ovviamente l’intento è quello di ridurre il più possibile le recidive, ma anche di salvare la vittima nel caso in cui scattasse l’allarme. Se lo stalker si avvicina alla vittima, il dispositivo lancia un allarme alle centrali dei carabinieri e di polizia, un secondo segnale arriva invece sul dispositivo che viene consegnato alla vittima: questo doppio segnale dovrebbe ravvicinare allo zero la possibilità di rischiare la vita.