Il web nasconde tantissime insidie di cui spesso non siamo al corrente: il ransomware Turtle sta attaccando i sistemi Apple. Stare su Internet significa potenzialmente essere esposti a tantissime minacce di cui l’utente medio solitamente non è al corrente. I metodi per proteggersi ci sono, ma non tutti sanno come evitare di finire in spiacevoli situazioni. Questo nuovo ransomware sta mietendo molte vittime, anche perché sfrutta un veicolo molto utilizzato soprattutto tra le fasce più giovani di età.
Gli hacker negli ultimi anni hanno iniziato a colpire in maniera indiscriminata tantissimi servizi e sistemi operativi differenti. Per evitare di ritrovarsi in spiacevoli situazioni conviene stare sempre all’erta ed evitare alcuni comportamenti.
Negli ultimi anni le statistiche sembrano indicare sempre gli stessi dati. A quanto pare, infatti, dalla pandemia da Covid-19 in poi gli attacchi informatici sono aumentati a dismisura. Ciò è dovuto principalmente a due motivazioni.
La prima è l’enorme mole di dati personali e informazioni che si è riversata su Internet durante i lunghi mesi dei lockdown e del distanziamento sociale. La seconda, invece, è relativa agli eventi geopolitici che si sono susseguiti negli ultimi anni.
Il risultato di certo non è stato positivo, e tutti gli analisti concordano nel rilevare un aumento significativo degli attacchi per mano di hacker provenienti da tutto il mondo.
Ora a tremare sono gli utenti che si affidano ad Apple, e più nello specifico coloro che utilizzano dispositivi con sistema operativo macOS.
Quando si parla di ransomware, si parla di virus informatici che sono in grado di intrufolarsi di soppiatto all’interno dei nostri sistemi. Una volta all’interno, questi recuperano informazioni e dati personali bloccandoli attraverso crittografia. In questo modo, per “liberare” i file in ostaggio gli hacker richiedono poi un riscatto (“ransom” in inglese). Negli ultimi tempi si parla molto di “Turtle“, il ransomware che si sta diffondendo sui sistemi macOS.
In generale questo tipo di virus si annida all’interno di alcune copie pirata di videogiochi, oppure si nasconde dietro ai link nelle mail. La fase di blocco crittografico, dopo l’installazione del software, avviene sotto traccia. L’utente non si accorge di nulla, finché una schermata non richiede un riscatto monetario. Per evitare di finire in queste situazioni, il consiglio è quello di controllare sempre i link sui quali clicchiamo, evitando di aprire quelli di origine sconosciuta. Soprattutto, evitare sempre le copie pirata di qualsiasi videogioco o film.