Abbonamenti streaming, fino a 1500 euro per averli tutti | Rialzi alle stelle per tutte le piattaforme: diventa una situazione ingestibile
Continuano gli aumenti sugli abbonamenti per le piattaforme in streaming: il problema inizia a diventare un peso per le tasche degli italiani. Bisogna fare una cernita per sopravvivere ai rialzi, diventa impossibile richiederli tutti.
La tendenza delle piattaforme streaming ad aumentare i costi degli abbonamenti continua a perseguire la stessa strada. Nel tempo l’aumento del costo di gestione dello streaming è aumentato a dismisura anche per colpa della concorrenza eccessiva del settore. Da quando Netflix aveva il primato assoluto, adesso la situazione è nettamente differente rispetto a qualche anno fa. Le piattaforme si sono moltiplicate tanto da far diventare difficile il conteggio.
In Italia le preferite vantano cataloghi infiniti. da Netflix, fino a Prime, per poi passare a Disnet+, Sky On demand, Paramount e via discorrendo. Questa varietà di proposte fa sì che ogni prodotto cinematografico prima di venir pubblicato deve subire una lunga compra-vendita, dove chi riesce ad avere gli accordi migliori vince l’aggiunta in catalogo. Questo marasma ha reso difficile la sopravvivenza di tutti e per differenziarsi le piattaforme hanno iniziato a creare organizzazioni differenti sulle varie opzioni di abbonamento.
Abbonamenti streaming con prezzi alle stelle: la questione diventa difficili per tutte le famiglie
Dall’inserimento della pubblicità, fino all’impossibilità di condividere il proprio account con altre persone differenti dal nucleo familiare, e via discorrendo. A tutto ciò si aggiungono le impennate vertiginose dei prezzi, anche legate al caro vita che ha reso difficile la sopravvivenza in qualsiasi settore. Siamo arrivati al momento in cui un italiano con uno stipendio medio non può più permettersi di acquistare pacchetti differenti: sottoscrizione a uno o due abbonamenti è già un’uscita cospicua per una famiglia.
I dati hanno mostrato che sommando tutti gli abbonamenti Premium proposti si potrebbe spendere fino a 1500 euro totali all’anno per guardare contenuti cinematografici sulle principali piattaforme streaming che offrono il servizio in Italia: Netflix, Disney+, Apple tv+, Now, Paramount+, e persino Mubi.
Dal 9 aprile anche Prime Video, il servizio di Amazon, ha introdotto gli annunci pubblicitari nei suoi contenuti per riuscire a tenere il prezzo invariato. Nel caso in cui si voglia continuare ad avere l’account senza pubblicità si dovrà pagare un sovrapprezzo di 1,99 euro. La situazione sembra arrivare a un punto di non ritorno: adesso risulta difficile capire come muoversi, altrimenti il mondo dello streaming cambierà per sempre diventando a tutti gli effetti un bene di lusso.