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Quali sono i videogiochi più violenti da Mortal Kombat a Carmageddon

Non tutti i videogiochi sono adatti al pubblico dei giovani. Ci sono per esempio quelli che hanno il rating PEGI 18+. Questo significa che sono vietati ai minori di 18 anni in quanto, ad esempio, sono presenti scene di violenza. Ma nello specifico, quali sono i videogiochi più violenti di sempre? Ebbene, sebbene sia difficile stilare una classifica oggettiva, alcuni videogames in questi anni si sono distinti proprio per essere tra i più violenti.

Quali sono i videogiochi più violenti

I videogiochi più violenti, Mortal Kombat e Carmageddon

Tra questi spicca la saga ludica di ‘Mortal Kombat’ che negli anni diverse volte è stata interessata da richieste di censura. Questo è per esempio avvenuto in Paesi come Australia, Germania e Corea del Sud. Tra i videogiochi più violenti della storia spicca anche Carmageddon. Il videogioco è ispirato al film Anno 2000: La corsa della morte, ed è uscito quasi 20 anni fa. Carmageddon fu un videogioco molto criticato. Prevede, tra l’altro, l’obiettivo volontario di investire tutti i pedoni presenti nello scenario.

I videogiochi più violenti e più bannati, Postal 2

Un altro tra i videogiochi più violenti, ed anche tra i più bannati della storia, è stato Postal 2. Trattasi di un videogioco sparatutto in prima persona dove a dominare è la violenza gratuita e fine a se stessa. E questo portò al divieto di vendita del videogioco in Paesi come la Germania, la Francia, l’Australia, la Malesia ed anche la Nuova Zelanda. Dal videogioco Postal 2 ha tratto ispirazione il regista Uwe Boll con l’uscita nel 2007 del film Postal. Il film allo stesso modo fu aspramente criticato e proiettato in poche sale in America rispetto ad un target iniziale di 1.500 cinema.

I videogiochi più violenti, Manhunt della Rockstar

La Rockstar, che è famosa nel mondo dei videogiochi per le serie di Grand Theft Auto, nel 2003 pubblico Manhunt. Fu considerato il titolo ludico più violento di sempre pubblicato dalla software house. Il videogioco fu aspramente criticato al punto che l’avvocato ed attivista Jack Thompson arrivò a dire che il videogame rischiava di trasformare i ragazzi in degli psicopatici assassini.